L’ANNO LITURGICO ITINERARIO DI FEDE E UNA SPIRALE CHE PORTA A CRISTO

 

La Liturgia è una risorsa molto arricchente per noi cristiani, perché “ci permette di celebrare tutto il mistero di Cristo, cioè il mistero di Cristo in tutta la sua ricchezza: senza mai perdere di vista la centralità della Pasqua, ma guardando ai diversi eventi della salvezza, cioè ai diversi “misteri” del Signore, approfondiamo l’insondabile ricchezza del Mistero di Cristo e vi partecipiamo”. Immaginiamo una grande pietra preziosa con molte sfaccettature. Girando e guardando ciascuna delle sfaccettature – i “misteri” del Signore – non perdiamo di vista il centro: il mistero pasquale di Cristo morto e risorto.

“In questo modo, e attraverso i suoi elementi – la celebrazione dell’Eucaristia e dei sacramenti, la ricchezza della Parola di Dio proclamata, gli accenti di ciascuno dei tempi liturgici, il rapporto della Vergine e dei santi con il mistero di Cristo – guidati dallo Spirito Santo, l’Anno liturgico diventa una meravigliosa pedagogia attraverso la quale la Chiesa ci conduce a una più profonda conoscenza e partecipazione al mistero di Cristo. Il ciclo annuale non significa che torniamo all’inizio e ricominciamo da capo a ogni periodo di Avvento, con l’inizio del nuovo anno. Non pensiamo all’Anno liturgico come a un cerchio che ci riporta allo stesso punto, ma come a una spirale che ci conduce sempre più profondamente all’incontro con Cristo, rendendo la nostra vita un sacrificio gradito a Dio, unendoci al Signore.
L’anno liturgico ha anche una dimensione pedagogico-didattica: un itinerario che ci offre un percorso ciclico di letture bibliche in modo che la storia della salvezza possa essere messa in relazione con la nostra esistenza. Non si tratta tanto di una catechesi, ma di un dialogo con il Cristo, colui che personalmente ci parla nella parola proclamata. E che ci parla ogni volta in modo specifico e puntuale in relazione al contesto in cui ognuno di noi si trova a vivere.

Celebrare l’anno liturgico significa vivere l’esperienza del pellegrinaggio stesso di Dio nella storia, in tutta la sua ricchezza e fecondità: l’anno liturgico ci mette provvidenzialmente in cammino e ci offre il tempo dell’incontro con il Cristo. Nell’anno liturgico la Chiesa celebra Cristo stesso, il suo mistero pasquale, distribuendolo nelle diverse feste-solennità, che rappresentano i misteri della nostra redenzione e trovano la loro sintesi nella pasqua settimanale, ogni domenica e, principalmente, nella Pasqua annuale. Dunque, la domenica diventa il cuore dell’anno liturgico.
Il tempo liturgico nella sua ciclicità è cosi composto:
Tempo di Avvento, che prepara la venuta del Signore nella carne, ma che guarda anche oltre, cioè alla seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi.
Tempo di Natale, in cui si celebra il memoriale della nascita di Gesù.
Tempo di Quaresima, che è tempo di conversione e riconciliazione, il quale si arricchisce, attraverso le preghiere le letture della Messa, di tre itinerari differenti ma complementari: l’itinerario Battesimale, anno A; l’itinerario cristocentrico-pasquale, anno B; l’itinerario penitenziale, anno C.
Tempo di Pasqua, che è un tempo di cinquanta giorni, nel quale si celebra il mistero della Risurrezione di Gesù e che si conclude con la Domenica di Pentecoste.
Tempo Ordinario, che non vuol dire tempo di poca importanza, ma, come ricorda l’etimologia della parola latina “ordo”, è un tempo che richiama una struttura essenziale e fondamentale dell’anno liturgico. Infatti, durante il tempo ordinario noi celebriamo non un aspetto o una sottolineatura del Mistero, come nei tempi forti, ma l’intera storia della salvezza distribuita nelle 34 settimane del tempo.