A settembre la Chiesa celebra tre feste mariane: la nascita di Maria (8 settembre), il nome di Maria (12 settembre) e i dolori di Maria (15 settembre).
La Natività della Beata Vergine Maria ( 8 Settembre) – Si celebra L’8 settembre la nascita di Maria, anch’essa, come quella di Cristo, annunciata dall’angelo mandato da Dio. Per la Chiesa è l’inizio della redenzione della natura umana, che finalmente il Signore ha voluto incontrare, mettendo in contatto le cose celesti con quelle terrene

La Natività di Maria è strettamente legata alla sua divina maternità: la nascita di Maria consentirà quella di Cristo, grazie a lei il Verbo si può incarnare. Il significato della celebrazione della Natività della Vergine è quindi la prefigurazione della Natività del Verbo. Viene, dunque, l’ora della piena instaurazione del regno di Dio, è un momento di gioia: Maria permette la trasfigurazione dell’umanità e diventa il luogo della bellezza della Chiesa. Maria, meraviglia delle meraviglie, è necessario che nasca da una donna sterile e che sia primogenita, perché dovrà generare “il Primogenito di tutta la Creazione”. Anche per questo solo di Maria – oltre che di Gesù e di Giovanni Battista – oltre alla nascita al Cielo, cioè la morte terrena, viene ricordata anche la nascita umana.

Il nome di Maria ( 12 settembre) – Dopo il nome di Gesù non v’è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s’inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l’inferno trema.
Tre sono i principali significati di questo nome:

Mare: dall’ebraico Maryam, nome adatto ad esprimere la sovrabbondanza delle grazie sparse sopra di lei. Come invero tutti i fiumi sboccano nell’oceano, così tutti i tesori delle grazie celesti, tutte le eccelse prerogative e carismi furono versati sopra l’anima della Vergine, la quale è chiamata: « Madre di grazie ». Amarezza: anche questo conviene moltissimo alla Vergine il cui cuore nuotò in un mare di angoscia, la Vergine era stata colmata più di tutti i Santi di grazia, così più di tutti loro doveva bere il calice amaro della passione del suo Figlio Gesù.

Stella: con questo appellativo la Chiesa invoca la Vergine nel bellissimo inno « Ave, Maris Stella ». S. Bernardo: « Ella è la pura e gloriosa stella che sorge da Giacobbe ed illumina tutto il mondo; la sua luce brilla nei cieli e penetra negli abissi, percorre la terra, infiamma d’amor divino ogni cuore, suscita le virtù e distrugge il vizio. Ella è la candida e dolce stella dalla Provvidenza innalzata sopra il profondo mare dell’universo, per illuminarlo con lo splendore del suo esempio ». Maria è ancora giubilo al cuore, melodia soave all’orecchio, balsamo salutare ad ogni sorta di miserie; come l’arcobaleno indica la fine della tempesta ed annunzia il ritorno della calma, così il nome di Maria entrato in un’anima ne allontana il peccato e la dispone alla pace col Signore.

Il culto del Santissimo Nome della beata Vergine Maria, rievoca l’ amore della Madre di Dio verso il suo Figlio santissimo ed è proposta ai fedeli la figura della Madre del Redentore, perché sia invocata con profonda devozione. E’ un culto che si diffuse nel corso dei secoli in tutta la Chiesa, ed i Pontefici arricchirono d’indulgenze l’invocazione dei nomi di Gesù e di Maria.

Nella celebrazione del Santo Nome di Maria, quindi, siamo chiamati a riconoscere che ciascuno di noi, senza eccezione, è conosciuto da Dio con un nome particolare. Il Signore ama ogni uomo e lo guarda con misericordia speciale.
Come Maria è stata chiamata con il suo nome, ciascuno di noi è stato chiamato, nel Battesimo, a una missione specifica con la quale camminare verso la santità.

Solo Dio conosce il nostro vero nome. Solo Lui sa quale sia e come sia la nostra vocazione particolare. Solo Lui può rivelarcela, perché possiamo accoglierla liberamente.
La festa del Nome di Maria ci ricorda anche il libro dell’Apocalisse (3, 5), che richiama particolarmente l’attenzione parlando del libro della vita, in cui saranno scritti i nomi di coloro che risulteranno vittoriosi. Questo libro è considerato la rappresentazione della vita eterna, per cui diremmo che il nome dato ai figli di Dio è eterno, non solo per la vita militante nel mondo, ma si comunica e continua nella vita gloriosa.

Non è meraviglioso pensare che un giorno Dio ci chiamerà con il nostro vero nome?