La Caritas parrocchiale

Mettersi a disposizione delle persone non è mai stato facile soprattutto a titolo gratuito. E quando si parla di gratuità nelle relazione interpersonali, ci viene subito in mente la realtà caritativa. È un servizio di notevole importanza in tutte le culture, ma ancor più evidente nella Chiesa universale. Questo servizio sfortunatamente passa delle volte inosservato e gli operatori, sconosciuti e delle volte disprezzati. Ma giusto che sia cosi perché la carità come dice l’apostolo: “è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, … non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, … Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” ( Cor 13, 4-7). È animati da questi sentimenti che gli Operatori della Caritas della nostra Forania hanno partecipato lunedì pomeriggio ad un incontro formativo strettamente legato all’amore verso gli altri: i nostri fratelli più bisognosi.

Ha guidato l’incontro il Diacono Girolamo Errante Parrino (Direttore della Caritas diocesana), accompagnato da due membri della segreteria del suddetto ufficio, il Direttore della Fondazione San Vito, nonché don Vincenzo Greco. Il tempo è sembrato assai poco per affrontare le problematiche inerenti a quest’opera. Il Direttore si è soffermato molto di più sull’aspetto del discernimento e dell’ascolto. Occorre conoscere chi mi sta di fronte, con chi ho a che fare. Da qui la domanda di Gesù ai suoi discepoli: “ Per voi, chi sono?” È una domanda precisa perché si mormora sempre attorno alle persone più in vista. C’è un “si dice”, un parlare generico che non corrisponde alla verità. La risposta personale a questa domanda costituisce il discepolo. Questi due atteggiamenti (discernimento ed ascolto) ci mettono in una relazione orizzontale e verticale.

I nostri Operatori, attenti alla vita delle persone, hanno il delicato compito di conoscere realmente le condizioni di difficoltà e di bisogno esistenti all’interno della vita della comunità. Questo avviene attraverso i colloqui in privato, che a turno due dei volontari svolgono il pomeriggio di ogni martedì affinché chi è nel bisogno supera la mentalità assistenziale per aprirsi alla carità evangelica. Ricordiamo che la nostra Forania offre il vestiario, cioè gli indumenti e la distribuzione degli alimenti a chi essenzialmente è nel bisogno. Il buon andamento di questo compito dipende dalla partecipazione di noi tutti senza risparmio energetico. Non basta portare per esempio gli indumenti, devono essere puliti e soprattutto non abbandonati dietro la porta. Il rispetto dell’orario di apertura per consegnare o richiedere i pacchi è anche Carità. Il rispetto per gli operatori è carità. Tutti siamo soggetti di diritti e di doveri. Perciò, l’ascolto reciproco deve essere un aspetto non di poco conto.

L’amore preferenziale per i bisognosi e la testimonianza della carità sono compito di tutta la comunità cristiana, in ogni sua componente ed espressione.

Don Paul, Cpps