In una naturale cornice “mistica” di Mueggen, per le nuvole basse che hanno avvolto la chiesetta di Sant’Antonio e per la spiritualità della giornata, sabato 04 maggio genitori e bambini, hanno preso parte al ritiro spirituale che li ha introdotti al Sacramento della Comunione. Il ritiro spirituale non è stata l’apoteosi del cammino di catechesi, bensì l’introduzione ad un nuovo percorso di vita che i bambini hanno intrapreso poi domenica 12 maggio incontrando e ricevendo per la prima volta Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia. Il giorno del ritiro, a cui ovviamente hanno partecipato anche catechisti e sacerdoti, sebbene sia stato scandito da diversi momenti di preghiera e di catechesi, ognuno dei quali ha visto a volte insieme ed a volte separati genitori e bambini, è stato caratterizzato dal comune desiderio di isolarsi dai frenetici ritmi della quotidianità per riflettere meglio sul significato dei segni del Sacramento dell’Eucaristia e, quindi, per saper riconoscere Gesù nello spezzare il pane: tema, questo, della giornata. Ed è così che quella mattina è stata vissuta la prima vera Comunione: la condivisione dei momenti di preghiera, della Santa Messa, della preparazione e della consumazione del pranzo, tutti momenti costituiti non solo da elementi materiali ma soprattutto da emozioni vive ed uniche che i bambini hanno ricevuto dagli adulti e che gli stessi adulti hanno ricevuto dai bambini. Tutto questo ha fatto sì che la naturale curiosità dei bambini di scoprire Gesù sotto la forma del pane e del vino, si trasformasse in un forte desiderio di ricevere Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia. E così è stato, quando Domenica 12 maggio le campane della Chiesa di Pantelleria delle ore 11 hanno annunciato ai bambini che quel loro desiderio stava per essere esaudito: la presenza dei genitori, con i quali ogni bambino ha fatto ingresso in Chiesa, ha sottolineato la continuità del percorso cristiano: così come li hanno accompagnati il giorno in cui i loro figli hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo, così domenica 12 maggio li hanno accompagnati a ricevere Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia. La Santa Messa della Prima Comunione ha visto i bambini non solo raccolti in preghiera ma anche partecipi nei vari momenti liturgici della messa: dai riti d’introduzione, in cui si sono presentati a tutta la comunità cristiana di Pantelleria facendo risuonare forte il loro “Eccomi”, al momento della condivisione delle loro intenzioni di preghiera, al momento poi dell’offertorio, quando, tra gli altri doni, hanno voluto presentare anche le loro vesti bianche indossate il giorno del loro Battesimo, come a voler unire nel tempo quel giorno con la giornata presente per esprimere il bisogno di rinnovare quella veste bianca con la tunica bianca indossata che li dovrà accompagnare in un nuovo percorso cristiano, fino ad arrivare al momento centrale della giornata, in cui ognuno di loro, sotto lo sguardo commosso ed amorevole dei propri genitori, si è presentato davanti al sacerdote per quell’incontro con Gesù, a cui hanno offerto il loro cuore quale nuovo tempio. Le emozioni vissute, che già trasparivano dal luccichio degli occhi di bambini ed adulti, hanno poi preso il sopravvento quando i bambini hanno letto una lettera di ringraziamento, con la quale hanno chiesto agli adulti di continuare ad accompagnarli sul sentiero della vita, sostenendoli ed incoraggiandoli sempre, essenza, questa, della comunione cristiana, e quando gli adulti poi hanno letto la loro lettera di ringraziamento, chiedendo ai loro stessi bambini di donare sorrisi e di spezzare le catene dell’odio. Con il finale lancio di palloncini, che hanno fatto salire materialmente al cielo le personali intenzioni di preghiera di ognuno, i bambini sono partiti in questo nuovo percorso cristiano che da subito li vede impegnati in una grande festa: questo infatti è stato l’invito rivolto dal loro catechista, vivere la comunione cristiana e fare festa per aver ricevuto Gesù.​Le emozioni generate dalla semplicità di questi bambini, anche al di là del credo professato, dovrebbero far riflettere su quanto sia necessario a volte che anche noi adulti ritorniamo ad essere un po’ bambini: sinceri, puri di cuore, liberi da pregiudizi. Forse è difficile da immaginare… ma i nostri figli non ci hanno chiesto di immaginarlo, ci hanno chiesto invece di provare a farlo!