“CORPUS DOMINI”

Il Corpus Domini (Corpo del Signore), è sicuramente una delle solennità più sentite. Domenica 19 giugno Gesù Eucarestia è accompagnato in processione tra le nostre strade pantesche, rappresentazione visiva di Gesù che percorre le strade dell’uomo, l’ostia consacrata è esposta alla pubblica adorazione: viene adorato Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento.

E’ lo stesso Santo Sacramento che c’è nei tabernacoli delle chiese, presso il cero rosso che ne indica la presenza. E’ la particola (l’ostia, la vittima) dell’offerta del pane e del vino, che consacrati hanno cambiato la sostanza in vero corpo e vero sangue di Nostro Signore, l’Agnello immolato, consumato comunicandosi nella liturgia eucaristica e poi riposta nel tabernacolo.

La festa è occasione per un doveroso esame di coscienza: il CORPUS DOMINI è DIO!
Ho davvero questa familiarità con Lui? Lo vado a visitare? Lo adoro, lo amo? Mi rendo conto del dono immenso che Dio mi ha fatto rendendosi presente così? Altrimenti la festa del Corpo di Gesù diventerebbe un’usanza tra le tante.
Presenza reale di Cristo, vero uomo e vero Dio: questo è l’ostia (la vittima del sacrificio) l’adoriamo in chiesa e poi in processione per le stesse strade dove viviamo la nostra quotidianità. Il Gesù storico, narrato dai vangeli, era accompagnato dai suoi amici più stretti, percorreva in lungo e in largo le strade della Palestina, annunciando il Regno e incontrando le persone. Il Gesù Eucaristia, adesso, noi lo accompagniamo in processione per le strade delle nostre città. Ma quante porte troverà aperte, accoglienti e ospitali? E quante luci accese per rischiarargli il cammino? E quanti amici troverà, lieti di accompagnarlo e camminare accanto a Lui?
Presenza, sacrificio, cibo SPIRITUALE per questa vita e per la salvezza dell’anima, per la vita eterna. Tutto nasce dall’ultima cena, Gesù ci indica in sé stesso l’Agnello di Dio. Istituendo l’Eucaristia Gesù prefigura il Calvario, l’immolazione, la croce. La Santa Messa celebra questo. FATE QUESTO in memoria di me. FATE e non semplicemente “ricordate”. QUESTO: è LUI presente. Il sacramento, nella consacrazione a cura del sacerdote in cui interviene lo Spirito Santo, prodigiosamente muta (transustanzia) la natura del pane e del vino dell’offertorio. In questo miracolo Gesù si fa presente sull’altare, nel Suo sacrificio. Noi siamo lì e viviamo quella comunione nel ringraziamento, la lode, l’adorazione, la fede e l’espiazione. Il nostro cammino di fede inizia e si conclude nell’Eucarestia. La festa del Corpus Domini è inseparabile dal Giovedì Santo, infatti lo stesso mistero viene proposto alla nostra adorazione per manifestare che Cristo risorto cammina in mezzo a noi e ci guida verso il Regno dei cieli. Questa festa manifesta il cuore della nostra fede: celebrare il dono dell’Eucarestia, mistero dell’immenso amore di Dio per l’umanità. Solo nell’Eucarestia abbiamo la forza della fede e, sempre nell’Eucarestia, testimoniamo la comunione con Dio. La fede non è individuale o sentimentale, ma parte da un incontro con Cristo che si fa carne. E’ presenza vera. Partendo dalla certezza che Lui è presenza, inizia il cammino della missione. Perché Dio ci offre questo dono? Affinché un giorno possiamo dire: ”Non vengo a messa perché devo venire o perché è un comandamento o perché mi hanno educato a farlo, ma perché ne ho bisogno”. Il bisogno di credere nella sua provvidenza.
“L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di Lui e dimorare in Lui mediante la Comunione eucaristica, se lo facciamo con fede, trasforma la nostra vita, la trasforma in un dono a Dio e ai fratelli.” (Papa Francesco)