“Regina della pace, prega per noi”.

 

È questa l’ultima invocazione delle litanie, introdotte nel mese dedicato alla Madonna all’inizio di questo secolo e cioè nel 1917 da papa Benedetto XV. Il Papa si rivolse a tutto il mondo cristiano chiedendo preghiere al fine di ottenere la pace al mondo afflitto dalla 1a guerra mondiale. Nello stesso mese la Madonna apparve a tre pastorelli di Fatima, i quali, nella mattinata, avevano partecipato alla santa messa in cui il parroco aveva raccomandato l’intenzione del Pontefice e cioè di pregare, di pregare per la pace nel mondo. Nel 1954 il Papa Pio XII istituiva la festa di Maria Regina. Il titolo di “Regina della Pace” o “Madonna della Pace” ha però una tradizione molto antica, consacrata e tramandata da un gran numero di chiese a Lei dedicate in quasi tutte le Nazioni d’Europa e poi del mondo intero. In genere queste chiese venivano erette dopo aver ottenuto dalla Madre Santissima la pace in occasione di guerre, di lotte o scontri tra fazioni opposte.

Il titolo ben si addice alla Vergine Santa, innanzitutto per una ragione ben profonda e cioè il Messia Gesù Cristo è il re, «il principe della pace» come ben fu profetizzato da Isaia. Infatti Gesù ordina ai discepoli di portare la pace alle famiglie che li avrebbero ospitati. Il saluto di pace ci viene ricordato dal sacerdote all’inizio della messa: «La grazia e la pace di Dio e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi». L’augurio e dono della pace prima della comunione: «la pace sia con voi», ripete il saluto che Gesù dava ai suoi apostoli abitualmente, ma con una particolare insistenza nelle apparizioni dopo la sua risurrezione. “Shalom” La pace è l’aspirazione più profonda e ultima del cuore dell’uomo. La pace per gli ebrei e nel Vecchio Testamento ha un significato più profondo che nel nostro linguaggio, infatti la parola “shalom” è un saluto e un augurio che comprende salute, tranquillità, benessere. Viene rivolto ad ogni incontro o quando si parte. Nel Nuovo Testamento la pace quindi esclude ogni inimicizia, ogni rancore con Dio e tra i popoli e col proprio fratello.

Pace soprattutto come liberazione dai peccati e quindi pace con Dio. Gesù dice alla peccatrice: «La tua fede ti ha salvata, va’ in pace». novella fatto un solo popolo, abbattendo ogni differenza sociale, ogni colore di pelle, ogni discriminazione, ogni muro che potesse dividere l’umanità. Pace con tutto e con tutti, avendo Dio riconciliato a sé tutte «le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli» per mezzo del sangue della croce di Gesù. Pace con noi stessi: «liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento nell’attesa della beata speranza». Pace soprattutto interiore, tenuto conto che mai saremo liberi dal combattimento spirituale, dalle persecuzioni e dalle guerre. Per cui la pace definitiva e universale avrà luogo alla fine del mondo, con il ritorno di Cristo, con la «beata visione della pace» la visione beatifica di Dio. Maria partecipa della regalità di Cristo “prìncipe della pace” con la sua intercessione e presenza. La pace cancella il disordine cosmico del peccato, che ha generato la frattura dell’uomo con Dio, con sé, con i fratelli e con il mondo.

Maria concepita e vissuta senza peccato, madre del “principe della pace” è soprattutto su questo fronte che intercede; è il rifugio dei peccatori. Nelle recenti apparizioni è ripetuto l’invito a non peccare e a pregare, pregare per i peccatori. Peccato, penitenza e preghiera rappresentano tre realtà che spesso ricorrono in tutte le apparizioni. Maria sa che l’unico male è il peccato causato dall’egoismo degli uomini. La stessa presenza della Madonna rimuove, allontana il peccato e conduce al pentimento. I luoghi del pentimento per eccellenza, sono generalmente i santuari mariani e le forme straordinarie di devozione verso questa Madre tenerissima. Una manifestazione recentissima la si ha a Medjugorie dove la Vergine Regina della Pace, ha compiuto e compie tuttora straordinarie conversioni e guari-gioni. Non sorprende il fatto che dove è Maria, là si accompagna una affluenza straordinaria di fedeli al confessionale; si direbbe condotti con mano amorevole dalla Madre celeste.

— Solo a guardarla la Madonna ispira pensieri di pace verso Dio e verso gli uomini. Non si può fissarla e coltivare sentimenti di rancore o di odio.
Non lascia in pace finché non si è fatta la pace, finché non ci si è messi in pace. La croce e Maria sono le due sorgenti da cui si attinge la pace. Pace nel senso più ampio e più au-tentico. Riflettendo su questa azione di rinascita spirituale e sui benefici che ne derivano, si può intendere l’ampiezza dell’azione purificatrice di Maria. Non presenta manifestazioni esteriori, non risalta in trattati di pace o in composizioni giuridiche di liti, è semplicemente un’azione silenziosa, incessante, estesa, profonda, interiore.

I “Nobel” della pace ottengono ben poco e per breve tempo risultano pacificanti, messi a confronto con i risultati ottenuti da Maria. La invocazione a Maria, Regina della pace, nonostante le nuove aggiunte, mantiene l’ultimo posto nelle litanie. Meritatamente; la pace è l’aspirazione più profonda dell’uomo e rappresenta il premio finale che Dio ci riserva, appunto, nella pace eterna. Per questo rinnoviamo la nostra preghiera dicendo: “Regina della pace, prega per noi”.

P. Alfredo Serafini