(Secondo la tradizione fu vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A questo avvenimento risale il rito della “benedizione della gola“, compiuto con due candele incrociate)