Diretta Rai 1 alle ore 10:00

Domani in Piazza S. Pietro a Roma, Papa Francesco celebrerà la solenne canonizzazione di Don Luigi Palazzolo, cofondatore della Congregazione delle Suore delle Poverelle. La cerimonia sarà trasmessa in diretta su RAI 1 alle ore 10.00. Una delegazione di Pantelleria sarà presente nella grande piazza e molti seguiranno la diretta televisiva per condividere la gioia della santificazione del Beato Palazzolo la cui opera di servizio incondizionato verso i poveri e i bisognosi ha seminato accoglienza e amore anche nella nostra isola con l’arrivo delle Suore delle Poverelle nel lontano 1949. Una presenza nella comunità pantesca rimasta viva e proficua fino a oggi. Abbiamo già avuto modo di raccontare come la congregazione sia stata fondata nel 1869 grazie all’opera di Don Luigi Palazzolo e di Teresa Gabrieli che nell a notte del 22 maggio pronunciò i voti religiosi, ma ripercorriamo insieme la fioritura di questo particolare “albero” di amore e dedizione verso il prossimo.CRESCITA ED EVOLUZIONE DELL’ISTITUTO PALAZZOLONei primi decenni dopo la fondazione, su invito di vescovi e sacerdoti, l’Istituto si espande nelle province di Bergamo, Brescia e Vicenza. Luigi Maria Palazzolo muore il 15 giugno 1886, la responsabilità di 11 case, 70 suore, 270 orfanelli, cade completamente su Teresa Gabrieli, che guiderà la crescente “famiglia del Palazzolo” per ben ventidue anni. Alla sua morte, avvenuta il 6 febbraio 1908, lascia una Congregazione con 40 case, 295 suore e 40 novizie. Successivamente, grazie alle numerose vocazioni con cui il Signore benedice l’Istituto, Madre Generosa Bruttomesso – superiora generale dalla morte della fondatrice fino al 1938 – può rispondere con coraggio e larghezza di vedute a moltissime nuove richieste di servizio tra poveri di ogni tipo: orfani, anziani, malati cro nici, giovani operaie convittrici, ragazze affidate dalle questure, carcerate, malati infettivi, malati mentali, sfrattati, soldati negli ospedali militari, sfollati, immigrati dal sud del paese, emigranti all’estero…Come risposta alle povertà emergenti si aprono numerose comunità di suore in Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo, Marche e – a servizio degli emigranti – in Francia, Belgio, Lussemburgo, Svizzera. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale le comunità delle Poverelle sono oltre 140 e le suore circa 1.000. Durante la tragica guerra le suore condividono con la gente miseria, paura, rischi: diverse comunità vengono sfollate e i militari requisiscono case e beni. Per i molti poveri ospitati mancano il cibo e le cose essenziali. Le case di Roma, Milano, Brescia e Vicenza vengono bombardate e gli ospiti, con le suore, ripetutamente trasferiti in ambienti di fortuna. Due suore muoiono sotto i bombardamenti per non abbandonare il loro servizio di carità ed altre restano ferite. Nelle case di Milano e della bergamasca vengono aiutati e nascosti, con grande rischio, ricercati politici e centinaia di ebrei; alcune suore subiscono pesanti interrogatori e tre vengono incarcerate a S. Vittore, rischiando la deportazione in campo di concentramento. In questi difficili anni le Case del Palazzolo si aprono nell’urgenza a servizi nuovi per nuove povertà: ospedali militari, mense per sinistrati, assistenza a tubercolosi, accoglienza a profughi, assistenza a deportati che rientrano dalla Germania, ecc… Gli anni del dopoguerra sono segnati da un forte impegno nella ricostruzione e da nuove aperture, particolarmente nel centro e sud Italia: Emilia, Abruzzo, Campania, Calabria, Sardegna, Sicilia, fino a Pantelleria. Nel 1952 si realizza la desiderata apertura missionaria della congregazione con le prime cinque suore inviate nell’ospedale di Kikwit in Congo, a cui seguiranno presto nuove comunità in Congo, in Costa d’Avorio (1974), in Malawi (1983), in Brasile (1989), in Kenya (1998), con servizi che vanno dalla cura dei malati, alla scolarizzazione dell’infanzia; dall’accoglienza dei bambini abbandonati o sfruttati, alla promozione della donna; dalla pastorale nelle estese parrocchie di periferia, all’educazione sanitaria nei villaggi o nelle favelas…Nel 1977 nasce la “Fraternità don Luigi Palazzolo”, associazione di laici che assume il carisma del beato Palazzolo come strada privilegiata per vivere il Vangelo della Carità, in comunione con la Congregazione delle suore. La Fraternità è oggi presente in Italia, Africa, Brasile e conta numerosi e vivaci gruppi locali.Sollecitato dalle istanze provenienti dalla Chiesa e dalle nuove esigenze nei settori della sanità e dell’assistenza, in questi ultimi decenni l’Istituto ha promosso un graduale cammino di rinnovamento sia con la nuova organizzazione e il ridimensionamento dei servizi già esistenti, sia con l’apertura di nuove risposte ai bisogni attuali: visita e assistenza domiciliare agli anziani soli, piccoli gruppi e integrazione con famiglie affidatarie per l’accoglienza dei minori, centri di “pronta accoglienza” per ragazze, donne e bambini in difficoltà, centri diurni e gruppi-famiglia per portatori di handicap, centri di accoglienza per senza fissa dimora, per mamme agli arresti domiciliari, per immigrati, ecc…. Animazione, riabilitazione, reinserimento sociale, collaborazione con il territorio e con la comunità cristiana locale, sono oggi aspetti essenziali per una efficace ed evangelica risposta ai bisogni dei poveri. Nelle povertà post-industriali del mondo europeo e nelle diffuse situazioni di ingiustizia e povertà dell’Africa e dell’America Latina, non mancano, ancora oggi, gli spazi e le provocazioni per “avvolgersi tra i poveri, per amore di Gesù Cristo, fino al dono totale di sé”, come hanno testimoniato sei suore missionarie e un laico della Fraternità morti nell’epidemia di Ebola nello Zaire nel maggio del 1995.Attualmente le Comunità delle suore sono 86. I laici che collaborano stabilmente nelle opere dell’Istituto sono oltre duemila, a cui vanno aggiunti i numerosissimi volontari. Operatori e volontari laici contribuiscono oggi in modo determinante alla continuità e alla qualità del servizio tra quei “più poveri tra i poveri” che, oggi come ieri, restano il “cuore” della grande famiglia del Palazzolo. Don Luigi Maria Palazzolo venne dichiarato “beato” da Papa Giovanni XXIII il 19 marzo 1963, domani sarà iscritto nell’Albo dei Santi.(Giovanna Ferlucci Cornado)